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Un viaggio ad Aosta

DiRedazione

Set 20, 2021

La Valle d’Aosta è la più piccola Regione italiana ma la sua dimensione non significa che abbia poche cose da vedere, a partire dai tanti Castelli e poi le montagne che accolgono milioni di turisti sia d’inverno che d’estate, provenienti da tutto il mondo. Scopriamola insieme.

Come arrivare ad Aosta

Aosta è il capoluogo dell’omonima valle, una città di circa 34.400 abitanti, punto di partenza per la visita a diverse Valli laterali. Ad Aosta puoi arrivare tramite l’autostrada Torino-Aosta con innesto anche di un raccordo da Milano, che in treno oppure anche con l’aereo, essendo presente un piccolo aeroporto turistico.

Certo non esistono voli di linea che colleghino Aosta al resto del mondo ma aerei privati possono atterrare in quesrto aeroporto, posto proprio nei pressi della città.

Cosa vedere ad Aosta

Considerato il numero esiguo di abitanti di questa città, insieme capoluogo di Regione e di Provincia, essendo l’unica nella Regione, si potrebbe pensare che abbia poco da offrire se non le stupende montagne che compongono la Valle d’Aosta, tra le più alte d’Europa.

Se questa è l’opinione che hai di Aosta, ti dovrai ricredere. Fondata in epoca dell’antica Roma, possiede numerose testimonianze di quell’epoca. Arrivando ad Aosta in auto, trovi immediatamente l’Arco di Augusto che rappresenta un po’ l’ingresso alla Città. Risale al 25 a.C.

Nelle adiacenze dell’Arco di Augusto trovi un comodo parcheggio dove lasciare la tua auto per iniziare la visita al centro storico, interamente pedonale.

Il centro pedonale è percorso da Via S. Anselmo ed è piacevole percorrerla, in un’atmosfera d’altri tempi. La via è interamente lastricata e fiancheggiata da esercizi commerciali, negozi di souvenir ed artiginato e da negozi di prodotti tipici valdostani, tra cui la Fontina, il Genepy e le Tegole d’Aosta.

La Porta Pretoriana

La via principale del centro storico è interrotta, si puà dire, da quella che era in antichità l’ingresso orientale alla città. Si tratta di mura antiche e possenti che sono attraversate da una passerella. La Porta Pretoriana è assoluutamente da ammirare.

Lasciandoti alle spalle la Porta Pretoriana accedi all’antichissimo Teatro Romano. Purtroppo restano solo pochi ruderi ma la facciata rimasta in piedi con le sue tre arcate può dare l’idea della grandezza di questa struttura in passato.

Riprendendo la passeggiata lungo la Via S. Anselmo si giunge in breve alla Piazza centrale di Aosta, la Piazza Emile Chanoux. In parte questa piazza può ricordare alcune caratteristiche piazze di Torino.

Bella e dominata dall’Hotel de Ville, ossia il municipio, un edificio in stile neoclassico porticato, è anche sede di diverse esposizioni temporanee e diversi eventi.

La Cattedrale di Aosta

Pochi passi e ti trovi al cospetto della Cattedrale di Aosta, edificio massiccio e ultramillenario dotato di due campanili che lo fiancheggiano. Merita una visita all’interno, sebbene non sia una Chiesa ricca come tante altre Cattedrali ma proprio la sua sobrietà e l’atmosfera austera la rende particolarmente attraente.

Ancora pochi passi ti distanziano da un’attrazione generalmente poco menzionata negli itinerari turistici eppure dotata di un fascino unico e molto interesaante.

Parliamo del Criptoportico forense, cui si accede scendendo una scala nemmeno troppo evidente per trovarti al di sotto del livello della strada a percorrere un doppio corridoio con volte a botte.

Qui sorgevano due templi e ora puoi vivere questa atmosfera sacra attraverso un’illuminazione arancione e la musica soffusa che accompagna la tua visita, peraltro anche gratuita.

Nei paraggi di Aosta

Da Aosta puoi percorrere la Valle che ti conduce al Passo del Gran San Bernardo, al confine elvetico oppure la strada che conduce verso il Monte Bianco.

Puoi, quindi, arrivare a Courmayeur oppure imboccare una delle strade che dipartono da quella principale per il Monte Bianco arrivando a note località turistiche come La Thuile, il Passo del Piccolo San Bernardo Rhemes, Valsavaranche, Cogne, al cospetto del Gran Paradiso.

Ottimi piatti della cucina Valdostana ti rifocilleranno e sentirai parlare un dialetto complicato, la lingua valdostana difficilissima da comprendere che ti farà sentire all’estero pur restando in Italia.